sabato 21 febbraio 2015

Mirtilla ha detto "zerospaccato"



 

Ho appena finito di sistemare le piantine aromatiche sul davanzale della mia finestra.

Entra la luce di cui abbiamo bisogno, entrambe. Io e le piantine. E poi mi accorgo che quella stessa luce illumina tutti i primi libri dello scaffale in alto a sinistra, quello "riservato", come le poltrone in prima fila al cinema o a teatro. Il mio posto riservato, in realtà, è riservato sempre alla stessa "guest star" da un milione di dollari, che dico dollari, sterline!

J.K. Rowling, la mia Regina.

Strano però che io stia parlando in prima persona. Di solito evito di espormi così tanto e preferisco che a parlare sia una voce fuori campo che non appartenga a nessuno, e che parli di me, per me. Soprattutto ora.

Sapete, Mr. Zampesecche se n'è andato qualche giorno fa, ha detto che non può più convivere con una donna che fa per tre. Ha detto che non riesce a comprendere la mia vita, come io abbia deciso di riempirla e abbelirla a mio gusto. Eppure Mr. Zampesecche è sempre stato a modo, pacato - sì forse troppo - insomma non si è mai lamentato. E io davo per scontato (sbagliato, mai dare nulla per scontato!) che a lui andasse pure bene, in fondo il mio pacchetto include tutto. All Inclusive, si dice così, no?
Io provavo a dargli tutto, magari davo a Zampesecche solo il peggio, o tutto il meglio che è solo difficile da cogliere, forse impossibile. Chi lo sa?

La mia sincerità, ad esempio, a lui ha sempre fatto troppo male. Lo so.
Ferisco persino me stessa a forza di essere troppo sincera.

Comunque si chiama Mr. Zampesecche perché così hanno deciso le altre due, quelle lì insomma, avete capito. E ad essere sincera a me faceva ridere, piaceva e gli si addiceva. Spesso quando io parlavo, Zampesecche non riusciva nemmeno a dire qualcosa che si legasse ai miei discorsi, ai miei pensieri. Ammetteva con lo sguardo un po' avvelenato un po' cucciolo - tipo Fuffi con le sue tre teste - che proprio non mi stava dietro. Che oltre i miei occhiali spesso non andava, come se ci fossero distese di nebbia tra me e lui. Una foresta proibita che non permette di andare dall'altra parte. Sarà stato così?
Bah, nessuno lo saprà mai.

Anche perché con Zampesecche è finita davvero. E dubito che io possa rivederlo ancora. Credo che la goccia che ha fatto traboccare il vaso, sia stata la fondazione del mio blog "Partigiane ma non babbane". A me piaceva l'idea, e poi mi dà tanta soddisfazione vedermi attorniata di tante belle donne convinte dei propri ideali. Valori condivisi e da tramandare alle nuove generazioni.
E per me questa è una faccenda seria, mica robetta. Oggi alcune donne (forse troppe) stirano guardando Sanremo, talent dai confini indefinibili ma solo raccapriccianti. Poi in preda a un raptus che invade tutto, (cervello e grassi da ritenzione idrica compresi ) prendono il telefono - il fisso, lo smartphone, il telecomando e il pc - aspettando che un faccia di gomma qualsiasi dica: "stop al televoto!". No ragazze non ci siamo. Mirtilla vi vuole bene e crede in voi, questo è quanto. Altrimenti non avrei mollato Zampesecche con quella freddezza da spia sovietica.
Il fatto è che questi sono tempi strani, difficili. Studiare no perché è sbagliato, leccare il culo sì perché ti può sempre tornare utile. Mentire, mentire spudoratamente contro tutto e tutti.
E io non ci sto. Sarà pure strana la mia vita, ma non mi stupisco del fatto che il mio cuore a un certo punto si sia come freddato, pietrificato. Una Petrificus Totalus che neanche la signorina Granger ai suoi tempi migliori...
Eppure io non ho accusato alcun colpo di bacchetta, ma non escludo nulla, è la mia filosofia di vita. Mai dire mai. E se io non fossi una babbana e tutti questi anni passati a sorbirmi minchiate cosmiche servite su troni e a suon di "Maria io esco", siano semplicemente figli di un terribile, terribilissimo errore?

La tv la guardo, non fraintendete. Solo non spesso, e quelle poche volte in cui capita, finisce che io mi innamori di qualcuno. Ad esempio il giorno in cui Zampesecche ha chiuso la porta senza sbatterla ma chiudendola e basta, be' quella volta io stavo vedendo Cucine da incubo e...
Mentre dicevo a Zampesecche quanta fatica mi costasse eccitarmi - grazie ai suoi versi da gallo che non chicchiricchia nemmeno più e che ti fa rimpiangere il coccodrillo che, almeno lui, non si sa come fa e dunque dovrebbe stare zitto e basta - be' mentre pensavo a tutto questo fumoso e asfissiante incubo del preliminare di Zampesecche, mi esce la confessione ultima e definitiva. Un epilogo che la signorina James si può solo sognare...
"Mi intriga sai. Cannavacciulolo quando ti schiaffeggia pesantemente e ti piega in due l'osso del collo, in quel momento io sento un fremito dentro".

E Zampesecche mi guarda smarrito, e con fare di chi sventola bandiera bianca mi dice:"perché con me non senti più quel fremito? Cosa senti per me? Quanto è rimasto del fuoco che un tempo ci accendeva entrambi?
E io non posso mentire, non devo, non ci riesco. Per un attimo ho desiderato quel fuoco, utile non ad accendere chissà cosa ma a smaterializzare i miei pensieri, i miei problemi legati a quell'uomo, a quella passione morta da tempo. Avrei voluto dire un milione di cose, oppure sparire sotto un mantello dell'invisibilità e abbandonare tutto in quella stanza. Anche Cannavacciuolo sì. Ahimè.
E alla fine niente, di tutta quella vasta gamma di risposte multiple e meno cattive della mia, io ho scelto esattamente la mia. Stringata, rapida ma non indolore.

Ho guardato Zampesecche per l'ultima volta e gli ho detto solo questo: "zerospaccato".
 
Mirtilla

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