lunedì 9 febbraio 2015

Cracco e il frustino




Questa notte non ho chiuso occhio convinta che Carlo Cracco sia destinato ad essere l’uomo della mia vita. Perché quando un cuoco rude chiede ad una donna che sogna di stare in cucina con lui cosa sogni di fare in quel luogo fatato, allora o c’è qualcosa che non va o lui è proprio l’uomo della tua vita.

Immaginate, tra i gattini miagolanti stampati sulle graziose porcellane appese alle mura rosa pastello: frustini per montare la panna, per sbattere le uova, mattarelli (non Mattarella, perché senno sai l’ansia di tutti i monologhi di inizio giornata e la burocrazia da compilare per mettere il lievito nelle focaccine di Carnevale), spaghi per il bondage del cappone, pentole piene d’acqua bollente fino all’orlo e tavole cosparse di farina di fecola. La farina.
Quanto erotismo in un chilo di farina (che, ricordatelo, va accompagnato da quattro uova di gallina, lo diceva anche la canzoncina dei Tortellini Fioravanti). E Cracco, che inveisce in vicentino perché quell’uovo è una vera merda o quel filetto è troppo stopposo. Sapete quanto costa un chilo di filetto? La stessa cifra che potreste quotidianamente mettere da parte per sette giorni così da acquistare un volo low cost per Londra o per comprare una nuova cravatta verde Lega e rigorosamente “Made in Italy dai cinesi” a Matteo Salvini che da un po’ di tempo a questa parte sembra essere diventato un groupie affictionado delle canzoni “Made in Napule” di Nino d’Angelo e Maria Nazionale allo stesso modo in cui “Roma è ladrona ma è meglio se a rubare non sono solo loro”. Non ho mai capito le scelte stilistiche dei leader del Carroccio, che poi sono tutti dannatamente sessi nella canotta bianca che Umbertone indossava ad inizio anni Novanta facendone un simbolo di partito e mascolinità: il fatto però che a Matteuccio piaccia indossare le felpone extra-large della Regione Sicilia e fare delle cravatte verdi l’unico capo d’abbigliamento per posare su Oggi come mamma l’ha fatto è un’altra storia. E noi non ne vogliamo prendere parte, seppur tentati come pochi a questo mondo. Ma proprio qui volevo arrivare a spiegare perché frequentare Carlo Cracco dev’essere #verybello tanto quanto il sito artigianale dell’Expo2015 messo a punto da un tredicenne alle prese con Paint e con la crisi d’identità adolescenziale: innanzitutto perchè pubblicizza le patatine San Carlo. E se dietro agli spot di patatine c'è un buisness ragionato che aveva già puntato a Rocco Siffredi; se anche Cracco pubblicizza patatine, allora Cracco è sillogisticamente come Rocco Siffredi. In secondo luogo, oltre a rappresentare il vero maschio padano e tutto d’un pezzo che a tratti si sbriciola proprio come il Grana, nato in un comune vicentino attualmente presieduto da un sindaco della Lega Nord, non si è mai fatto conquistare né dalla moda per la quale un ristorante a Roma è tres chic (Milan l’è Milan!), né si è mai fatto impietosire dalle grida isteriche di Rachida Karrati, perché, direbbe il Salvinuccio: “Che colpa ne ho se lei è nata in Marocco? Torni a preparare il couscous di verdure a Rabat! E se non hanno le forchette perché sono barbari, allora lo mangino con le mani, ma non pretendano di imporre a noi la loro diabolica cultura!”. Poi, essere le fidanzatine di Carletto dev’essere strepitosamente figo perchè prototipo ideale di padre e marito, che prepara da mangiare a quattro figli e ti lascia leggere l’intera saga di Harry Potter per la venticinquesima volta di fila: un panino con la mortazza, comunque, non lo disprezza nessuno. Cracco, io te lo dico che a me i piatti con uno schizzo di cibo fanno salire il crimine e poi mi parte l’Avada Kedavra come se non ci fossero Dissennatori ad Azkaban. Sono convinta che, piuttosto di avere delle tresche con Barbieri, sarebbe disposto a frequentarmi e a diventare il mio Ministro della Magia. E chi non lo vorrebbe, sono pur sempre Dolores Umbridge: nella botte piccola c’è il vino buono, quasi sempre delle colline venete. E lui, da me, può bere ciò che vuole.

Dolores

5 commenti:

Cuore di celluloide ha detto...

Va che se non stai attenta quello ti propina le patatine san carlo con sopra le acciughe (BLEAHHHH) e ti fa l'Amatriciana condita con l'aglio in camicia!!! Roba da espulsione diretta dal territorio Italico!!! (Sono il primo ad aver commentato su questo blog, ho vinto qualche cosa???).

Unknown ha detto...

Ho scritto giusto tre secondi fa la mia sulla questione "Cracco e l'Amatriciana". E ne è venuto fuori questo pensiero ultimo e definitivo: ma uno sarà libero di fare l'Amatriciana come cazzo gli pare e piace, sì, o no?".
Ecco, detto questo, non posso che esternarti la mia stima e profonda ammirazione per esser passato di qua, trovando persino la voglia e il coraggio di unirti ai lettori fissi del blog e per incarnare il primissimo commento lasciato a Istrionika.
Grazissime tante e tantissime grazie.
Con affetto,
Mirtilla

Cuore di celluloide ha detto...

Posso tollerare la pancetta al posto del guanciale... Ma io ABORRO l'aglio!!! Sono peggio di un vampiro!!!

Unknown ha detto...

Gentile lettore Il Karda,
l'attuale Ministro della Magia, Cornelius Caramell, mi riferisce che grazie a dei potentissimi mezzi d'interazione col mondo social Babbano è riuscito a venire a conoscenza della sua affermazione in Facebook secondo cui il Maestro Carlo Cracco sarebbe un veneto qualunque che intacca la cultura culinaria "Made in Roma". A Roma fate ciò che ve pare perchè anche se è vero che l'Amatriciana con l'aglio "non s'ha da fare ne ora ne mai" è altresì vero che uno Chef di tale spessore, pur essendo di stirpe non magica, con quelle mani può cucinare ciò che vuole e reinterpretare a suo piacimento qualsiasi piatto. E se l'aglio proprio ce lo vuole mettere, lo metta. Ma almeno si tolga la camicia. Impegnandomi fin da ora ad avviare delle restrizioni che tutelino il mondo della magia dai commenti babbani, ringrazio comunque per l'attenzione.
Cordialmente,
Dolores Umbridge.

Giuseppe Causarano ha detto...

Carissima Dolores Umbridge,
devo dire che ultimamente ho notato una presenza di Carlo Cracco in televisione, radio e internet che mi ha fatto chiedere cosa questo chef avesse di così speciale oltre al fatto di essere uno dei tre giudici dell'edizione italiana di Masterchef. Ebbene, me lo sto ancora chiedendo, ma il tuo post mi ha un pò chiarito la situazione!
Auguri a tutte e tre per questa nuova avventura!

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